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Il tai chi si basa su una serie di movimenti armoniosi eseguiti con consapevolezza e controllo del respiro. Studi scientifici hanno dimostrato che la pratica regolare aiuta a migliorare la flessibilità, la forza muscolare e l’equilibrio, riducendo al contempo la percezione del dolore in condizioni di vario genere.

Una ricerca condotta presso l’Università di Tufts e pubblicata sul British Medical Journal ha evidenziato che questa disciplina può essere efficace quanto la fisioterapia nel trattamento dell’osteoartrite del ginocchio, rilevando anche significativi miglioramenti nei pazienti affetti da fibromialgia dopo 12 settimane di pratica costante. Il tai chi può essere praticato da chiunque, indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica. A dire il vero, secondo un gruppo di scienziati della University of South Florida e della Fudan University di Shanghai, l’accesso a questa disciplina non solo è praticabile, ma anche consigliata. Secondo questo studio congiunto, infatti, avrebbe l’effetto, nelle persone anziane, di espandere il volume del loro cervello e migliorare le prestazioni cognitive di memoria e pensiero.

ll tai chi è uno stile interno delle arti marziali nato come tecnica di combattimento e praticato da secoli in Cina. È caratterizzato da movimenti lenti, fluidi, aggraziati e precisi che danno vita alle cosiddette “forme”. Le sequenze assomigliano ad una danza fatta di equilibri e tensioni misurate. Tra i principali metodi, due sono quelli più in voga: lo stile chen (che si rifà a posizioni prese dal mondo animale e adattate alle situazioni di combattimento) e lo stile yang (che si concentra su esercizi lenti di controllo ed equilibrio). In entrambi i casi, la pratica regolare aiuta a ritrovare una maggiore consapevolezza corporea, favorisce il rilassamento e riduce lo stress, rendendola un’alleata, non solo contro il dolore cronico, ma anche contro gli stati d’ansia.

Fonte: “Gazzetta|ACT!VE”