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Che cos’è l’ ANTIGINNASTICA?
Non è ginnastica…
L’ANTIGINNASTICA è una pedagogia corporea, un metodo originale, contro corrente, esatto, un’insieme di micro-movimenti, precisi e alternativi.
E’ un lavoro collettivo che si svolge in piccoli gruppi,sviluppato dalla fisioterapista Thérèse Bertherat, autrice del Best Seller mondiale "GUARIRE CON L’ANTIGINNASTICA" ed altre pubblicazioni di fama mondiale.
La pratica dell’ANTIGINNASTICA permette di entrare profondamente in contatto con il corpo, ascoltarlo, conoscerlo e liberarlo dalle tensioni.
Ogni seduta di ANTIGINNASTICA è un’occasione per scoprire, riscoprire o risvegliare delle parti del nostro corpo di cui se ne era persa la percezione, magari bloccate a causa di traumi recenti o vecchi e ormai lontani.
Durante le sedute, l’esperto propone piccoli movimenti sottili e potenti ed estremamente precisi che, uniti a una respirazione piena e costante, permettono di agire per produrre effetti benefici e duraturi su rigidità, contratture e squilibri fisici e posturali, riconducibili all’accorciamento di alcuni specifici muscoli. Questi movimenti corrispondono alla esatta fisiologia dei muscoli corporei, senza mai forzare sulla loro ampiezza.
Questi movimenti seppure minimi, hanno il potere di risvegliare ogni singolo muscolo, dal più grande al più piccolo, dal più noto al più sconosciuto, al più dimenticato, al più trascurato. Risvegliando tutte le zone d’ombra della muscolatura, ci si libera di tutta una serie di dolori e di rigidità muscolari. E’ possibile scoprire parti del corpo che prima non si conoscevano. La percezione del corpo diventa più precisa, seduta dopo seduta, e diventa possibile scegliere e non imporre, la posizione che vogliamo far assumere al nostro corpo, percependolo più flessibile e autonomo e anche più bello.
Con la pratica, man mano che si partecipa alle sedute,si acquisisce progressivamente la capacità di liberarci da soli da quegli spasmi, rigidità e dolori muscolari e articolari che causano stanchezza e limitano i nostri slanci.
Grazie alla modalità con cui viene svolta ogni seduta di ANTIGINNASTICA, il vocabolario muscolare si sviluppa e si arricchisce, consentendo così di esplorare nuove possibilità di movimento. E insieme hai muscoli, anche la respirazione riprende la sua ampiezza naturale.
Il mio ruolo in qualità di Esperta di ANTIGINNASTICA è quello di guidare il gruppo nell’esplorare le possibilità di movimento, di accompagnarvi in un viaggio attraverso il vostro corpo e la vostra storia, per scoprire come nel corso di tutta la vita si è organizzato, protetto e adattato.
La cadenza delle sedute è settimanale, la durata della seduta è di un ora e trenta, è consigliato un abbigliamento comodo. I piedi sono scalzi.
I movimenti dell’ANTIGINNASTICA vanno bene per tutte le fasce di età.
- Mi presento, sono Marina Adriano, Esperta Certificata di Antiginnastica dal 2016.
La passione per questo lavoro corporeo è nata dalla necessità di ristabilire l’equilibrio e la postura del mio corpo, a causa di un trauma fisico avvenuto da bambina. Per fortuna, ho scoperto questo metodo che mi ha liberata dalle tensioni e dalle rigidità, ma soprattutto dall’emicrania con la quale avevo praticamente convissuto da sempre. Dalla necessità di guarire è nato l’Amore per questo metodo che con tanta tolleranza, senza imposizioni, ne forzature e tanto rispetto per il corpo, ci porta ad essere attivi, consapevoli, artefici del nostro benessere. - Dalla formazione di Esperta Certificata di Antiginnastica la mia ricerca mi ha portato inoltre a formarmi presso l’Accademia Internazionale Upledger di Tecnica Cranio Sacrale.
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Non bisogna sperare di tonificare le proprie braccia irrigidendole ulteriormente. Quello di cui hanno bisogno, come tutti quanti i nostri muscoli, è di essere abbastanza flessibili per potersi contrarre quando serve.
Il legame fra spalle e braccia si trova a metà strada fra l’aiuto e la sottomissione. Se le spalle sono irrigidite e non possono muoversi liberamente, le braccia le sostituiscono nei gesti della vita quotidiana.
Un test molto semplice: chiedete a qualcuno di fare ruotare le proprie spalle come le ruote di un treno. Il più delle volte, vedrete le braccia muoversi in un commovente tentativo di aiutare le spalle impedite.
Questo si chiama compensazione, è umano, utile sul momento, ma c’è un prezzo da pagare. Dopo un certo tempo, le spalle, sempre meno sollecitate, si paralizzano, le articolazioni vanno in necrosi, si chiama artrosi. Oppure s’infiammano e si chiama artrite, la famosa periartrite scapolomerale, nome inquietante che scomposto fa forse meno paura: una infiammazione nella zona della scapola e dell’omero.
Di conseguenza, le braccia ipersollecitate si stancano e affidano il lavoro agli avambracci, presto anche loro sovraccarichi. Rimangono solo le mani e in breve tempo anche loro sono sfinite. Reazione a catena che c’incatena. Spalle, braccia, avambracci, mani si ritrovano a fare ciò per cui non erano fatti. Senza che ce ne accorgiamo. Finché un giorno il dolore manifesta il segnale di allarme. Ma adesso, lo sapete: prendete in mano le vostre spalle!
Tratto da « Ma leçon d’Antigym » @mariebertherat e Thérèse Bertherat, éditions Eyrolles
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Osservate la forma. Poi conservatela... Mantenetela tale e quale, se per voi va bene. O allora liberatela fai nodi muscolari che la ostacolano, e che vedete. La vostra forma, una volta guardata e conservata. Non avrete mai più timore di perderla. Tutto ciò che vuole il vostro corpo è essere visto, conosciuto e riconosciuto.
Thérèse Bertherat, Les Saisons du Corps, Editions Albin Michel.
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Thérèse Bertherat ha sviluppato l’Antiginnastica nei primi anni ‘70 in seguito a circostanze molto speciali. Prima di tutto, nel 1967, c’è la morte brutale di suo marito, Yves Bertherat, un brillante psichiatra ucciso da uno dei suoi pazienti. Vedova a 36 anni, con due figli minorenni da crescere, deve guadagnarsi da vivere e decide di dedicarsi alla fisioterapia.
Ma ben presto sopraggiunge la delusione. L’aridità e la rigidità di un insegnamento secondo il quale “il corpo viene studiato muscolo per muscolo, osso per osso, ma mai nel suo insieme, sempre una parte alla volta, anche per quanto riguarda il trattamento”, conducono Thérèse Bertherat verso altri metodi.
Il suo incontro con Françoise Mézières nel 1972 risulterà decisivo. Infatti quest’ultima ha avuto una visione rivoluzionaria dell’anatomia, che vede il corpo nel suo complesso, secondo la quale ogni parte del corpo dipende dalle altre.
Thérèse Bertherat si forma con il suo metodo, ma non si ferma ad esso e continua la sua ricerca.
Studia e analizza altre terapie corporee: bio-energia, eutonia, rolfing, gestalt, agopuntura, teorie della medicina cinese che le permettono di completare la sua conoscenza dei grandi psicoanalisti, da Freud a Jung, attraverso le opere di Wilhelm Reich.
Ma soprattutto Thérèse Bertherat lavora con i suoi studenti e perfeziona gradualmente il suo metodo, l’Antiginnastica, che diffonde in tutto il mondo attraverso la pratica degli esperti.
Oggi, dopo essere stata a lungo esperta di Antiginnastica insieme alla madre, sua figlia, Marie Bertherat, ha preso in mano il testimone.
Sdraiata/o nel mio letto.
Azione :
Mi stendo sulla schiena, gambe allungate, senza cuscino sotto la testa. Giro i palmi delle mie mani verso il soffitto. Guardo un punto lassù. Lascio le mie gambe ed i miei piedi tranquilli e osservo “quello che si appoggia” e come lo fa. Cerco di diventare pesante, come per affondare nel materasso. Poi cerco di diventare leggera/o come se il mio corpo fosse fatto di piume.
Poi provo a diventare più lunga/o. Avvicino le mie gambe e i miei piedi, in modo che le mie dita siano rivolte al soffitto. Spingo i miei talloni, come se volessero toccare il muro di fronte. Provo a non inarcare la mia schiena che rimane appoggiata al letto. Apro la mia bocca e faccio uscire l’aria verso il soffitto senza fare rumore. Sento che le mie costole scendono.
In seguito, ripiego le mie gambe per poi girarmi sul fianco prima di alzarmi. Senza pantofole, appoggio i miei piedi sul pavimento. Aprezzo il calore o la freschezza che si trova sotto i miei piedi. Osservo senza guardarli come si appoggiano. Stringo le dita dei piedi poi li allargo, li allungo, li stendo. Provo davvero a fare in modo che il davanti dei miei piedi sia più largo. Gioco con le dita dei piedi in questo modo più volte.
Penso alle mie spalle e le distendo se mi sembrano risalite verso le orecchie. Se mi sembrano davvero troppo alte, non penso più ai miei piedi, ma m’interesso alle mie spalle. Le faccio risalire verso le orecchie una decina di volte, lasciando la mia bocca aperta. Poi le distendo. Poi chiudo le mie palpebre fortemente e le apro in grande una dozzina di volte. Faccio passeggiare la mia lingua sui miei denti in alto poi in basso. Per un verso e poi per l’altro. La faccio poi passeggiare all’interno delle mie guance e questo produce saliva. Sono pronta/o per la colazione !
[ tratto da "Ma leçon d'Antigym" di Thérèse e Marie Bertherat ]