La respirazione yoga, in particolare la pratica chiamata Sudarshan Kriya (che consiste in sintesi in un"alternanza di respiri rapidi e stimolanti con respiri calmi e lenti) aiuta ad alleviare la depressione in pazienti gravi e che non rispondono bene ai farmaci antidepressivi. Lo rivela uno studio clinico pilota che ha coinvolto 25 pazienti depressi (nonostante assumessero una terapia farmacologica da parecchie settimane) i cui risultati sono apparsi sul Journal of Clinical Psychiatry. Condotto presso la School of Medicine della University of Pennsylvania, non si tratta del primo studio che sonda l"efficacia dello yoga come ""antidepressivo non farmacologico""; ma rispetto ad altre, questa ricerca ha preso in esame pazienti gravi che non rispondono in maniera apprezzabile ai farmaci (si stima che i depressi "farmaco-resistenti" siano almeno il 40% di tutti i soggetti con disturbi depressivi). Gli esperti hanno diviso il campione (tutti in terapia con antidepressivi) in due gruppi, uno per otto settimane doveva apprendere e praticare a casa la respirazione yoga; l"altro invece doveva limitarsi a prendere i farmaci precedentemente prescritti. L"intervento yoga ha permesso ai pazienti di ridurre ansia e depressione (la riduzione, misurata con una scala ad hoc chiamata "Hamilton", è risultata significativa). I pazienti "non trattati" con lo yoga non hanno mostrato miglioramenti del loro quadro clinico. Lo yoga sembra dunque una buona opzione low cost e non farmacologica per attenuare i disturbi depressivi, concludono gli autori del lavoro. (ANSA)