«La maggioranza dei casi di mal di schiena (lombalgia) risponde a semplici terapie fisiche e psicologiche che mantengono le persone attive e in grado di lavorare» – spiega uno degli autori Rachelle Buchbinder, della Monash University in Australia. «Spesso però a questi pazienti sono consigliati e rimborsati dai sistemi sanitari trattamenti più aggressivi e di dubbio beneficio per la loro salute».
Lo studio rileva che solamente in Gran Bretagna ogni anno un milione di anni di vita produttiva viene perso a causa della disabilità legata la mal di schiena; tre milioni di anni in USA; 300 mila in Australia. Inoltre è emerso che la disabilità per il mal di schiena è cresciuta di oltre il 50% dagli anni '90 ed è destinata a crescere ancora. In molti paesi gli antidolorifici che hanno effetti molto limitati sono prescritti di routine per il mal di schiena mentre viene raccomandato pochissimo l'esercizio fisico che invece è un intervento dimostratosi clinicamente efficace, spiega un altro autore, Nadine Foster della Keele University, in Gran Bretagna.
Milioni di persone nel mondo stanno prendendo le cure sbagliate per il mal di schiena conclude Jan Hartvigsen, dell'Università della Danimarca Orientale; per cambiare le cose, suggerisce, bisogna agire sulle normative che regolano i rimborsi di certi farmaci e raccomandare e favorire altre tipologie di cure non farmacologiche e più efficaci (come la terapia fisica). (ANSA)