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Nel percorso verso un benessere duraturo, è fondamentale superare l'idea che la salute si misuri unicamente con il peso sulla bilancia o con il semplice Indice di Massa Corporea (BMI). Sebbene il BMI sia un parametro comune, calcolato come peso in kg diviso per l'altezza in m², esso non fornisce alcuna informazione relativa alla composizione corporea, ovvero la distribuzione di massa grassa, massa magra e liquidi all'interno dell'organismo. Spesso, soggetti con un BMI considerato "normale" possono presentare valori elevati di massa grassa, una condizione nota come sindrome "normal-weight obese" (NWO).
È qui che la Farmacia, con strumenti all'avanguardia come la Bioimpedenziometria (BIA) e l'approccio integrato del Bodyplan test, diventa un punto di riferimento per una valutazione più profonda e per la prevenzione attiva delle patologie.
La Bioimpedenziometria (BIA): Uno Sguardo Approfondito nel Tuo Corpo
La Bioimpedenziometria è una metodica non invasiva, semplice da usare e precisa, che ci consente di analizzare in dettaglio la tua composizione corporea. Il principio è semplice: una corrente elettrica alternata a bassa intensità viene fatta passare attraverso il corpo. Poiché i tessuti corporei (acqua, muscoli, grasso) hanno diverse proprietà di conduttività, la BIA misura l'opposizione al passaggio di questa corrente, chiamata "impedenza".
Da queste misurazioni dirette, la BIA ci fornisce dati preziosi su:
• Resistenza (Rz): inversamente proporzionale al volume dei fluidi corporei.
• Reattanza (Xc): direttamente proporzionale alla concentrazione cellulare e legata alla qualità delle membrane cellulari.
• Angolo di Fase (PA): un indicatore molto importante della qualità delle membrane cellulari e del rapporto tra volumi intra ed extracellulari.
Attraverso l'elaborazione di questi parametri, otteniamo stime quantitative precise di:
• Acqua Totale Corporea (TBW), suddivisa in Acqua Intracellulare (ICW) ed Extracellulare (ECW).
• Massa Magra (FFM), che include muscoli, organi, ossa e liquidi, e al cui interno la Massa Cellulare (BCM) rappresenta il tessuto metabolicamente attivo.
Massa Grassa (FM).
Massa Muscolare (MM).
• Metabolismo Basale (BMR).
Oltre il Dimagrimento: Il Ruolo della BIA nell'Identificazione dell'Infiammazione Cronica di Basso Grado (ICBG)
La vera innovazione della BIA risiede nella sua capacità di aiutarci a identificare e monitorare l'Infiammazione Cronica di Basso Grado (ICBG), spesso definita "infiammazione silente". Questa condizione, caratterizzata da una produzione persistente ma a basso livello di fattori infiammatori, è una caratteristica patologica comune a una vasta gamma di condizioni croniche degenerative, tra cui obesità, depressione, sindrome metabolica, steatosi epatica non alcolica (NAFLD), diabete mellito di tipo 2 (DMT2) e malattie cardiovascolari.
L'ICBG può manifestarsi con sintomi aspecifici come gonfiore, problemi gastrici, stanchezza, dolori non riconducibili a cause identificate, tono dell'umore basso, scarsa lucidità mentale e dolori articolari. L'organismo non è predisposto a un costante stato di infiammazione; la sua persistenza indica uno squilibrio del sistema immunitario.
Fattori che Innescano l'ICBG e il Ruolo dell'Esposoma:
Il nostro organismo è quotidianamente esposto a numerosi stimoli stressogeni e inquinanti ambientali che, se cronici, possono innescare e sostenere l'ICBG. Questo concetto è racchiuso nell'esposoma, che comprende l'insieme dei fattori comportamentali e degli agenti patogeni a cui siamo esposti dalla nascita. L'esposoma funge da innesco per lo stress ossidativo, a sua volta strettamente correlato all'ICBG.
Diversi fattori di rischio contribuiscono all'insorgenza e al mantenimento dell'ICBG:
Età: L'invecchiamento è un processo intrinseco che porta a una maggiore predisposizione all'infiammazione e a una diminuita funzionalità mitocondriale.
Obesità: L'eccessivo introito calorico e l'inadeguata attività fisica sono i principali fattori predisponenti. L'accumulo di adiposità viscerale è responsabile dello stato infiammatorio cronico e dell'insulino-resistenza, che culminano nel DMT2.
Alimentazione Squilibrata: Una dieta ricca di alimenti processati, carboidrati raffinati e oli vegetali ricchi di omega-6 (a discapito degli omega-3) contribuisce all'ICBG, favorendo la produzione di eicosanoidi pro-infiammatori.
Sedentarietà: Uno stile di vita sedentario contribuisce direttamente allo sviluppo dell'ICBG ed è un fattore di rischio per patologie cardiovascolari e DMT2.
Stress Cronico: A differenza dello stress acuto (eustress) che è benefico, lo stress cronico, spesso di natura psico-sociale (lavoro, relazioni, finanze, mancanza di sonno), attiva meccanismi compensatori che portano ad alterazioni ormonali (es. cortisolo) e a disfunzioni metaboliche e immunitarie, inclusa la disbiosi intestinale.
Fumo: È fortemente associato a disfunzioni infiammatorie, stimolando la produzione di radicali liberi e citochine pro-infiammatorie e riducendo le molecole antinfiammatorie.
Alterazione della Barriera Intestinale e Disbiosi: La barriera intestinale, composta da cellule epiteliali e giunzioni intercellulari, separa l'ambiente interno da quello esterno. Alterazioni di questa barriera, spesso causate da disbiosi (squilibrio del microbiota intestinale dovuto a fattori come farmaci, dieta, infezioni), possono facilitare il passaggio di sostanze dannose come i lipopolisaccaridi (LPS) batterici, innescando e cronicizzando l'infiammazione locale e sistemica.
Come i Parametri BIA Rivelano l'ICBG:
La BIA ci offre indicatori cruciali dello stato infiammatorio:
Massa Grassa (FM): Un aumento della massa grassa, specialmente quella viscerale, è un segnale di allarme. Il tessuto adiposo, in particolare nei soggetti obesi, è un sito di infiammazione persistente, che produce e rilascia citochine pro-infiammatorie (come TNF-α e IL-6) e contribuisce allo stress ossidativo e alla disfunzione metabolica. Anche in individui con BMI normale, una massa grassa elevata (superiore al 30% nelle donne, 25% negli uomini) può indicare la presenza di ICBG.
Massa Muscolare (MM) e Sarcopenia: La perdita progressiva di massa muscolare, chiamata sarcopenia, è frequente negli anziani ed è strettamente correlata all'infiammazione cronica di basso grado. La BIA è estremamente utile nel rilevare questa riduzione, suggerendo la necessità di considerare la presenza di ICBG e di intervenire con dieta, attività fisica e integrazione mirata anche per ridurre i livelli infiammatori.
Idratazione e Ritenzione Idrica: L'idratazione dei tessuti è fondamentale per il benessere. L'ICBG può portare a uno stato di iperidratazione, caratterizzato da un aumento dei fluidi extracellulari (ECW). Questo avviene perché in uno stato infiammatorio, il sistema nervoso centrale attiva meccanismi (come l'attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone e la modulazione di ormoni come vasopressina e insulina) che favoriscono la ritenzione idrica per sostenere il sistema immunitario e i tessuti infiammati. Un aumento dell'acqua extracellulare (ECW) uguale o superiore al 50% della TBW, anche in presenza di normoidratazione generale, può essere un indicatore di ICBG e richiede attenzione.
Il Ruolo del Farmacista e la Prevenzione:
Attraverso la BIA e l'interpretazione esperta dei suoi dati, il farmacista, anche tramite il Bodyplan test, può identificare precocemente i segnali di uno stato infiammatorio cronico di basso grado, anche prima che si manifestino sintomi gravi o che si sviluppino patologie conclamate.
Questa capacità di andare oltre il semplice controllo del peso permette al farmacista di:
Fornire un quadro completo della tua salute interna.
Offrire consulenze personalizzate su come modificare lo stile di vita (alimentazione equilibrata, incoraggiamento all'attività fisica, gestione dello stress, miglioramento del sonno, cessazione del fumo) per minimizzare l'esposizione agli stressor e controllare lo stress ossidativo.
Consigliare un'integrazione alimentare mirata (ad esempio, con antiossidanti o acidi grassi omega-3) per supportare i meccanismi di difesa dell'organismo e ridurre l'infiammazione.
Monitorare i progressi nel tempo e adeguare le strategie per mantenere un equilibrio ottimale.

In sintesi, la farmacia, dotata di strumenti come la BIA e un approccio olistico come quello offerto dal Bodyplan test, diventa un pilastro fondamentale nella promozione della salute preventiva. Non si tratta più solo di "dimagrire", ma di comprendere a fondo il proprio organismo per prevenire la gran parte delle patologie croniche degenerative e migliorare significativamente la qualità della vita, affrontando l'infiammazione cronica di basso grado alla radice. Venite a scoprire come questo semplice strumento può rivoluzionare il vostro percorso di benessere!

Lo stress non è solo una sensazione fastidiosa; è un fattore centrale che influenza profondamente la nostra salute e la nostra longevità.

Lo Stress e le Patologie
È un dato significativo che l'80% delle morti non traumatiche è in qualche modo correlato allo stress. Questo legame si manifesta in una vasta gamma di condizioni mediche, tra cui:

  • Problemi cardiovascolari come ipertensione, infarto e attacco di cuore.
  • Malattie croniche come il cancro e il diabete.
  • Sintomi diffusi come mal di testa, problemi digestivi (sintomi gastrointestinali e bruciori di stomaco), problemi mestruali, dolori muscolari e insonnia.
  • Problemi immunitari e neurologici, inclusi immunodeficienza, perdita di memoria, depressione, ansia e problemi sessuali.

Sorprendentemente, la grande maggioranza delle visite ambulatoriali dal medico di base non rivela una causa organica evidente per i sintomi presentati. Molti di questi sintomi comuni per cui si cerca assistenza medica possono essere strettamente collegati allo stress.

Lo Stress Accelera l'Invecchiamento
Non solo lo stress incide sulla salute presente, ma ha anche un impatto sull'invecchiamento. Lo stress cronico è un fattore che accelera l'invecchiamento dell'organismo. Un livello cronicamente elevato di stress è associato all'accorciamento dei telomeri. I telomeri sono le estremità dei cromosomi, simili ai cappucci di plastica sulle punte dei lacci delle scarpe, che proteggono il nostro DNA. La loro lunghezza è un indicatore cruciale della nostra età biologica.
Per capire meglio il tuo stato di invecchiamento cellulare, la Farmacia San Nazario di Villarbasse offre il test BIO AGE del gruppo Gek. Questo esame innovativo analizza la lunghezza dei tuoi telomeri, fornendo un'indicazione precisa della tua età biologica e aiutandoti a valutare l'impatto dello stress sulla tua longevità.

Come il Corpo Risponde allo Stress
L'organismo cerca naturalmente di mantenere un equilibrio interno, una condizione chiamata omeostasi. Uno "stressor" o agente stressante è definito come qualsiasi fattore che venga percepito dall'organismo come un disturbo alla propria omeostasi. Tuttavia, il corpo non è statico; ha una capacità dinamica di mantenere l'equilibrio attraverso il cambiamento, un processo chiamato allostasi.
Quando i sistemi di regolazione dell'organismo faticano ad adattarsi ai continui cambiamenti e stress, si verifica un aumento del "carico allostatico". Questo carico allostatico è considerato un marcatore dell'incapacità di adattamento dei sistemi di regolazione dell'organismo. Se una sfida è ripetuta, cronica o improvvisa e severa, ciò porta a un aumento del carico allostatico e, di conseguenza, a un aumento della probabilità di sviluppare malattie e, in ultima analisi, di morte.
Comprendere il ruolo dello stress è fondamentale per gestire il nostro benessere quotidiano e a lungo termine.

Nel nostro viaggio verso il benessere, l'intestino gioca un ruolo da protagonista. Spesso definito il "secondo cervello", è l'habitat di miliardi di microrganismi – il nostro microbiota intestinale – essenziali per la nostra salute. Ma come possiamo capire lo stato di questo universo microscopico e sfruttare queste informazioni per migliorare il nostro benessere? La risposta arriva dalla scienza, con test avanzati come il Biomaplan®, sviluppato da BMR Genomics di Padova, che ci permette di ottenere una fotografia dettagliata del nostro intestino a partire da un semplice campione di feci.

Perché è Fondamentale Conoscere il Proprio Microbiota?
Gli studi scientifici degli ultimi dieci anni hanno chiarito come i batteri che vivono in simbiosi con noi siano essenziali per il nostro benessere. Questi microrganismi:
Digeriscono il cibo per generare nutrienti per le nostre cellule. 
Sintetizzano vitamine. 
Metabolizzano i farmaci e detossificano le molecole cancerogene. 
Generano energia e stimolano il rinnovo cellulare dell'intestino. 
Attivano e supportano il sistema immunitario. 
Un microbiota e una barriera mucosale sani ci proteggono da diverse malattie, aiutandoci a mantenere l'equilibrio dell'organismo e a regolare le funzioni metaboliche e immunitarie. Al contrario, un'alterata composizione dell'ecosistema, nota come disbiosi, può favorire l'insorgenza di disturbi ricorrenti di lieve o moderata entità, come coliti episodiche, diarree ricorrenti, stipsi, flatulenza, difficoltà digestive e disturbi uro-ginecologici. Nei casi più gravi, la disbiosi può contribuire a patologie sistemiche come obesità, patologie cardiovascolari, malattie autoimmuni e depressione, spesso chiamate "malattie del progresso".
Conoscere la composizione e le potenziali funzioni metaboliche e di sintesi vitaminica del nostro microbiota significa avere uno strumento prezioso per mantenerlo in stato di equilibrio (eubiosi). Questo è possibile grazie a modifiche mirate della dieta e dello stile di vita, integrazioni con pre- e probiotici o con nutrienti specifici.

Come Funziona il Test Biomaplan®?
Il test Biomaplan® analizza il DNA dei batteri presenti nelle feci utilizzando un metodo di sequenziamento di nuova generazione. In particolare, viene sequenziato il gene 16S rRNA tramite la tecnologia Illumina, un marcatore filogenetico capace di differenziare i vari batteri presenti. I dati prodotti vengono poi analizzati con il software QIIME 2, utilizzando il database Greengenes per l'identificazione dei batteri rilevati. L'analisi è corredata da indici e valutazioni specifiche che caratterizzano il microbioma.

Cosa Rileva il Report del Test Biomaplan®?
Il report Biomaplan® offre una panoramica completa dello stato del tuo microbiota intestinale, fornendo informazioni preziose che, interpretate con un professionista della salute, possono guidare un percorso terapeutico personalizzato.
Ecco cosa puoi scoprire:

1. Indici di Biodiversità e Disbiosi:

  • La biodiversità del microbioma è correlata con la salute intestinale e il benessere generale. Il report valuta il grado di biodiversità rispetto a controlli sani. 
  • L'Indice di Disbiosi indica la variazione della composizione del microbioma dalla media riscontrata nei controlli sani. Un valore elevato suggerisce un possibile scostamento dall'equilibrio (eubiosi) tra le specie batteriche. 
  • L'Indice di Disbiosi Ossidativa (MAPI) descrive il rapporto tra batteri aerotolleranti e anaerobi stretti. Uno squilibrio verso l'attività ossidativa indica disbiosi. Curiosamente, un aumento di famiglie come Lactobacillaceae, Bifidobacteriaceae e Streptococcaceae può indicare una disbiosi ossidativa non patologica, poiché producono molecole benefiche. 
  • La Probabilità di Equilibrio Intestinale confronta gli indici di disbiosi e disbiosi ossidativa per valutare l'equilibrio generale. Questo dato, rappresentato graficamente, va letto in correlazione con gli altri risultati. 

2. Famiglie Batteriche Principali:

  • Il report identifica la percentuale di ogni famiglia batterica presente sull'ecosistema totale. 
  • Le famiglie fuori dal range di riferimento (asterisco o punto rosso) possono indicare un elemento di disbiosi, essendo presenti in abbondanza superiore o inferiore ai parametri sani. Le famiglie nella norma sono indicate con un punto blu. 
  • Viene evidenziato il rapporto tra batteri anaerobi (che fermentano le fibre e producono molecole fondamentali) e aerotolleranti (che possono proliferare in presenza di ossigeno elevato, indice di infiammazione). 

3. Rilevazione di Batteri Potenzialmente Patogeni:

  • Il test rileva gruppi batterici potenzialmente patogeni, indicando se non sono stati rilevati (verde), in basse quantità (giallo, <=0.5%), o elevate quantità (rosso, >0.5%). 
  • È importante notare che questo dato si basa sulla rilevazione del DNA batterico e non sulla vitalità del microrganismo, quindi non è indice di infezione né di imminente sviluppo di patologie. In caso di rilevazione, si consiglia di consultare uno specialista per valutare la necessità di una coprocoltura convenzionale. 

4. Rapporti Chiave per la Salute Intestinale:

  • Rapporto Firmicutes/Bacteroidetes: Rappresenta il rapporto tra i due principali Phyla dell'intestino umano. Squilibri eccessivi possono indicare perdita dell'equilibrio microbico. Un eccesso di Firmicutes può esasperare il metabolismo di lipidi e carboidrati e l'assorbimento dei nutrienti, mentre un aumento dei Bacteroidetes può predisporre a stati infiammatori. 
  • Rapporto Fermentazione/Putrefazione: Indica l'equilibrio tra la degradazione batterica di zuccheri/fibre (fermentazione) e proteine/aminoacidi (putrefazione). Un'attività eccessiva in entrambi i casi può generare gas e composti tossici, causando sintomi come distensione, dolore addominale, flatulenza, diarrea o infiammazione. 

5. Stima del Potenziale Metabolico:

  • La tabella valuta l'efficienza del microbiota nel produrre composti rilevanti per la salute, classificandola come ottimale (verde), in leggero eccesso o carenza (giallo) o eccessivamente alta o carente (rosso). 
  • Vengono valutati metaboliti fondamentali come: 
  • Butirrato: Carburante per le cellule intestinali, rafforza la barriera, stimola il muco e controlla l'immunità. 
  • Propionato: Proprietà antinfiammatorie, abbassa il pH intestinale, utilizzato per la produzione di colesterolo e acidi grassi. 
  • Acetato: Importante mediatore immunitario, agisce sulla barriera intestinale e regola i livelli di glucosio, lipidi e colesterolo nel sangue. 
  • Lattato: Può accumularsi in infiammazione, ma nelle giuste concentrazioni inibisce i patogeni. 
  • Acido solfidrico (H2S): Coinvolto in attività infiammatorie, immunitarie e neuromodulatorie. 
  • LPS (Lipopolisaccaride): Componente della parete cellulare di alcuni batteri, pro-infiammatorio ad alte concentrazioni. 
  • Attività Mucolitica: Capacità di degradare il muco della barriera intestinale. 
  • Attività Proteolitica: Capacità di digerire le proteine. 

Importante: Il test Biomaplan® fornisce una stima, non un'analisi quantitativa diretta dei metaboliti. 

6. Stima della Sintesi delle Vitamine:

  • Il microbiota può sintetizzare vitamine essenziali come l'acido folico (B9) o la vitamina K2. 
  • Il grafico stima l'efficienza del microbiota nella produzione di alcune vitamine (verde: ottimale, giallo: leggero eccesso/carenza, rosso: eccessivamente carente). Ad esempio, una bassa efficienza nella sintesi di vitamina B2 può contribuire a una carenza generale di vitamine del gruppo B, con sintomi specifici da valutare con il medico.


7. Effetti del Microbiota sulla Salute:

  • Indici specifici associano il profilo batterico analizzato con le principali funzioni fisiologiche dell'ospite in cui il microbiota è coinvolto. 

Il Commento dello Specialista e i Consigli Personalizzati
Il report include un commento dello specialista che analizza i risultati microbiologici e metabolici. Per esempio, potrebbe evidenziare uno stato di apparente eubiosi con un difetto di Clostridiaceae (potenzialmente associato a infiammazione) o squilibri metabolici come livelli elevati di acido solfidrico, attività mucolitica o proteolitica in eccesso, o un'alterata efficienza nella sintesi vitaminica (es. vitamina B2). Questi dati vengono contestualizzati con la condizione del paziente, poiché non sono necessariamente patologici.
Successivamente, il report offre consigli personalizzati per il tuo benessere:

1. Consiglio Nutrizionale:

  • Poiché la dieta influenza profondamente la composizione del microbiota, il report suggerisce accorgimenti alimentari specifici per riequilibrare le famiglie batteriche in eccesso o difetto. Ad esempio: 
  • Per una bassa abbondanza di Prevotellaceae (spesso associate a diete vegetali ricche di fibre), si consiglia di diminuire il consumo di proteine e grassi animali e aumentare fibre, carboidrati complessi e vegetali crudi. 
  • Per un difetto di Lactobacillaceae (batteri difensivi e immunitari), si suggerisce di aumentare alimenti ricchi di inulina (carciofi, cicoria), latte e derivati, alimenti fermentati, grassi insaturi, stilbeni, resveratrolo e tè verde. 
  • Viene sempre raccomandato di basare la dieta su un modello sano ed equilibrato come il Piatto di Harvard. 


2. Consigli di Integrazione Alimentare:

  • In base ai risultati, possono essere suggeriti integratori specifici. Ad esempio, in caso di indici metabolici alterati, si consiglia Boswellia e nucleotidi. 
  • Per difficoltà digestive, enzimi digestivi ed estratto di finocchio. 
  • Per la Sindrome dell'intestino irritabile (IBS), butirrato e PEA. 
  • Per stanchezza fisica e mentale, lavanda e zafferano, o Rhodiola per lo stress. 
  • Anche se l'assenza di Lactobacilli rientra nella norma, per un equilibrio ottimale del microbiota, se non sono presenti, si consiglia di favorirne la presenza con alimentazione o probiotici specifici. 
  • Il farmacista è il professionista chiave per pianificare al meglio il protocollo di integrazione. 

L'Importanza di uno Stile di Vita Sano (Sezione Educational)
Il report non si limita ai soli risultati del test, ma fornisce anche suggerimenti generali per un sano microbiota intestinale e un benessere generale.

  • Alimentazione: Oltre ai consigli specifici, vengono ribadite le linee guida generali per una dieta sana, sottolineando l'importanza del Piatto di Harvard per un buon funzionamento di intestino e microbiota. 
  • ttività Fisica: Viene spiegato come l'attività fisica, dal semplice camminare agli sport, sia un fattore cruciale per la salute e per contrastare la disbiosi. La Piramide dell'attività fisica è presentata come guida per integrare l'esercizio nella routine quotidiana, migliorando resistenza, equilibrio e il microbiota intestinale in ottica pro-longevità. 
  • Altri Fattori: Si sottolinea l'importanza di eliminare elementi di tossicità (fumo e alcol) e adottare pratiche per la riduzione dello stress, che può alterare la permeabilità intestinale e l'asse intestino-cervello. 

Un Avvertimento Importante
Il report del test Biomaplan® ha lo scopo di identificare lo stato del microbiota intestinale. È fondamentale che i risultati siano interpretati assieme a un professionista della salute competente (medico, farmacista, nutrizionista), che suggerirà un programma terapeutico personalizzato. È sconsigliato intraprendere autonomamente percorsi terapeutici o modifiche alimentari drastiche senza essere seguiti da uno specialista.
Con il test Biomaplan® e il supporto del tuo farmacista, hai a disposizione uno strumento potente per capire meglio il tuo corpo e fare scelte consapevoli per una vita più sana.

Il Coenzima Q10 (CoQ10), o Ubichinone, è una sostanza fondamentale prodotta naturalmente dal nostro corpo, ma i cui livelli diminuiscono con l'età e in presenza di forte stress. È cruciale per la salute, specialmente in alcune terapie farmacologiche.


1. Le Funzioni Essenziali del CoQ10

Il CoQ10 agisce in modo sinergico su tre fronti principali:

  • Ruolo Energetico (ATP): È essenziale per i mitocondri, le "centrali" cellulari. Partecipa direttamente alla produzione di ATP (la molecola energetica), migliorando vitalità, riducendo astenia e supportando la funzione muscolare.
  • Antiossidante: È un potente antiossidante che protegge le cellule e i lipidi dallo stress ossidativo e dai radicali liberi, contrastando l'invecchiamento cellulare e i danni cronici.
  • Cardioprotettore: Il cuore ne ha un fabbisogno elevato. Un livello ottimale di CoQ10 è vitale per sostenere l'efficienza e la salute del muscolo cardiaco.

2. CoQ10 e Terapie Farmacologiche: Un Supporto Cruciale
Molti farmaci salvavita o di uso comune possono interferire con la produzione di CoQ10, rendendo l'integrazione un supporto indispensabile per mitigare alcuni effetti collaterali e migliorare la qualità di vita del paziente.

Focus: Statine (Farmaci per il Colesterolo)
Le statine (es. atorvastatina, simvastatina, ecc.) bloccano l'enzima chiave per la sintesi del colesterolo, ma, agendo sullo stesso percorso metabolico, riducono anche drasticamente i livelli di CoQ10 nell'organismo (fino al 40%).
Questa carenza è la causa principale dei più comuni effetti collaterali muscolari associati alle statine, noti come miopatie da statine:

  • Dolori muscolari (mialgie)
  • Crampi e rigidità
  • Affaticamento e debolezza (astenia)

Il Ruolo del CoQ10: L'integrazione è consigliata per reintegrare i livelli persi, contribuendo a ridurre i dolori muscolari e l'astenia, migliorando la tollerabilità della terapia.

Altri Farmaci da Monitorare
Anche alcune altre classi di farmaci possono richiedere un'attenzione ai livelli di CoQ10:

  • Betabloccanti: Alcuni farmaci per l'ipertensione e l'angina (es. metoprololo, propranololo) possono ridurre il CoQ10, contribuendo all'affaticamento.

Il Consiglio della Tua Farmacia
Se assumi statine o altri farmaci cronici, l'integrazione di CoQ10 può fare la differenza nel tuo benessere quotidiano.

Vieni a trovarci: Parla con il tuo farmacista per valutare il dosaggio e la formulazione più adatti alle tue esigenze. Ricorda che il CoQ10 andrebbe assunto con un pasto per un migliore assorbimento

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Il Magnesio: Un Elemento Essenziale per la Vita e un Alleato Insuperabile contro lo Stress Cronico

Il magnesio (simbolo Mg, numero atomico 12) è un elemento chimico fondamentale e quantitativamente il quarto catione più abbondante nel corpo umano, rivestendo un ruolo cruciale sia a livello funzionale che strutturale, indispensabile per la vita. Si tratta di un metallo leggero di colore grigio-biancastro che non si trova in natura allo stato libero, ma sempre legato ad altri elementi, formando numerosi composti organici e inorganici utilizzati in medicina, agricoltura e preparazioni alimentari.

Fisiologia del Magnesio nell'Organismo Umano

La quasi totalità del magnesio nel nostro corpo, il 99%, è contenuta nei tessuti (intra-tessutale), mentre solo l'1% si trova nel sangue. Della quota intra-tessutale, una parte significativa, il 60-70%, è localizzata nelle ossa sotto forma di fosfato e bicarbonato, dove svolge importanti funzioni strutturali. Il restante 30% si trova nei tessuti molli, di cui circa l'8% è legato a proteine nei muscoli. È importante sottolineare che solo la parte ionizzata del magnesio è biologicamente attiva.

L'approvvigionamento di magnesio avviene esclusivamente attraverso l'alimentazione. Per un soggetto normale, il fabbisogno giornaliero si attesta attorno ai 360-400 mg, equivalenti a circa 5 mg per ogni chilogrammo di peso corporeo. Questa quantità dovrebbe essere garantita da una dieta equilibrata, ricca di alimenti come cereali integrali, frutta secca, banane, cioccolato, pesce e acque minerali ad alto contenuto di magnesio.

Le Cause della Carenza di Magnesio: Un Problema Diffuso

Nonostante il fabbisogno giornaliero sia ben definito, la realtà odierna evidenzia una carenza diffusa di magnesio in ampie fasce della popolazione. Negli ultimi decenni, la quantità di magnesio presente nei cibi, già di per sé non elevata, si è ulteriormente ridotta a causa di diversi fattori:

• Modalità di coltivazione e raccolta di frutta e verdura.

• L'utilizzo di pesticidi e anticrittogamici.

• La raffinazione dei cereali, processo che elimina circa l'80% del magnesio.

• La cottura degli alimenti.

Questa riduzione dell'apporto dietetico è particolarmente grave nei soggetti sottoposti a lungo a fattori stressanti, poiché in queste condizioni i dosaggi normali non sono più sufficienti a sostenere tutte le funzioni del magnesio. Esiste infatti una proporzionalità inversa tra l'intensità e la durata degli agenti stressanti e la quantità di magnesio disponibile per il metabolismo cellulare. Per i soggetti con alti livelli di stress, la dieta necessita di un'integrazione, solitamente di 150-225 mg al giorno, per periodi variabili.

L'assorbimento del magnesio è un processo complesso. Solo il 30-40% del magnesio assunto con il cibo viene effettivamente assorbito, prevalentemente a livello dell'intestino tenue. Questo assorbimento è favorito da buoni livelli plasmatici di vitamina D. È quindi essenziale, per il successo di un'eventuale correzione della carenza di magnesio, assicurarsi che il soggetto non sia anche in carenza di vitamina D, evenienza molto comune nella popolazione attuale.

Un altro ostacolo all'assorbimento del magnesio è legato alla sua natura: non esistendo in natura allo stato libero, deve essere liberato dal legame con la molecola che forma il sale per poter essere assorbito. Questo processo avviene grazie all'acido cloridrico nello stomaco. Di conseguenza, tutti i farmaci e gli integratori che riducono l'acidità gastrica, in particolare gli inibitori di pompa protonica e gli antiacidi, possono indurre ipomagnesiemia se usati con continuità. È pertanto consigliabile associare un integratore di magnesio alle terapie prolungate che diminuiscono l'acidità gastrica per compensare il ridotto assorbimento.

I meccanismi di assorbimento del magnesio includono la diffusione passiva (passaggio da aree a maggiore concentrazione a quelle a minore, attraverso le tight junction) e la diffusione facilitata (attraverso il legame con specifiche proteine, TRPM6 e TRPM7, che trasportano il magnesio nell'enterocita e poi nel sangue). Poiché il 90% del magnesio viene assorbito tramite le tight junction, è cruciale che queste funzionino correttamente, specialmente in periodi di stress prolungato in cui il fabbisogno di magnesio aumenta notevolmente. Le situazioni di disbiosi cronica, alterando profondamente la funzionalità delle tight junction, interferiscono pesantemente con il metabolismo del magnesio e richiedono un ripristino dell'equilibrio del microbiota per una corretta integrazione.

L'omeostasi del magnesio dipende dall'equilibrio tra l'assorbimento intestinale e l'escrezione o il riassorbimento renale. La carenza può quindi instaurarsi per aumentato fabbisogno (come in gravidanza, allattamento, e durante lo sviluppo in bambini e adolescenti), per eccessiva eliminazione (nei casi di stress prolungato) o per scarso contenuto nella dieta. È importante ricordare che molti diuretici favoriscono l'eliminazione del magnesio, oltre che del potassio; pertanto, nelle terapie prolungate con questi farmaci, è opportuno prevedere una corretta integrazione.

Le Funzioni Vitali del Magnesio nell'Organismo

È di fondamentale importanza prevenire una carenza di magnesio di lunga durata o cronica, poiché questo minerale svolge un ruolo cruciale sia dal punto di vista funzionale che strutturale nell'organismo.

Il suo ruolo strutturale si manifesta a livello dell'osso, dove, come detto, è contenuto il 60-70% del magnesio totale. Il magnesio rappresenta circa il 30% della massa totale del tessuto osseo e, insieme al calcio, contribuisce a garantire un'adeguata densità ossea.

Il ruolo funzionale del magnesio è essenziale per la vita e si esplica in modo variegato in diversi apparati. Il magnesio partecipa come coenzima in oltre 300 reazioni chimiche indispensabili alla vita cellulare. Tra le sue funzioni più importanti si annoverano:

• La produzione di energia, in particolare nel processo di fosforilazione dell'ATP.

• La trasmissione degli impulsi nervosi.

• La contrazione e il rilassamento muscolare.

Purtroppo, la diagnosi e la quantificazione della carenza di magnesio con i soli esami di laboratorio sono complesse. La bassa percentuale di magnesio presente nel sangue (solo l'1% del pool totale) rende difficile la quantificazione della carenza intracellulare (che richiederebbe la lisi dei globuli rossi) e riduce l'importanza clinica della misurazione della magnesiemia. In pratica, la diagnosi di carenza di magnesio è prevalentemente clinica, basata sulla comparsa di una serie di sintomi variegati, talvolta non immediatamente correlabili tra loro o riconducibili a un'alterazione di questo catione.

Il Magnesio nella Prevenzione dei Danni da Stress Cronico

Hans Selye, il primo teorico dello stress, lo ha definito come una risposta adattativa che l'organismo mette in atto per superare situazioni percepite come pericolose. In questa prospettiva, lo stress non solo ha una valenza positiva, ma è addirittura necessario per la sopravvivenza. Tuttavia, i problemi sorgono quando questa reazione, a causa del persistere delle situazioni d'allarme, diventa cronica e supera le capacità di adattamento dell'organismo. Questo porta a squilibri neuroendocrini che sono responsabili di alterazioni funzionali, metaboliche e, se il processo persiste, anche lesionali.

Lo stress cronico può manifestarsi in soggetti normali con una vasta gamma di sintomi, tra cui:

• Iperreattività sensoriale e ipereccitabilità muscolare.

• Parestesie, fascicolazioni, mialgie e contratture muscolari.

• Cefalea e astenia.

• Aritmie cardiache e ipertensione arteriosa.

• Ansia e depressione.

• Dispepsia.

Selye è stato tra i primi ricercatori a identificare il magnesio come uno degli elementi maggiori nella prevenzione delle conseguenze negative dello stress cronico. Già negli anni '30, ricerche sugli animali avevano dimostrato che la carenza intracellulare di magnesio poteva causare sintomi simili a quelli dello stress cronico, come disturbi neuromuscolari, crampi, fenomeni tetanici e ipereccitabilità nervosa. Tra gli anni '50 e '60, questo fenomeno è stato osservato anche nell'uomo, in soggetti con valori di magnesio nel siero o nei globuli rossi inferiori alla norma, ma con calcio serico normale.

Questa condizione, caratterizzata da sintomi simili a quelli indotti dallo stress cronico e correlati a basse concentrazioni di magnesio intracellulare, è stata definita spasmofilia. Le ricerche successive di Jean Durlach hanno suggerito l'esistenza di un gruppo minoritario nella popolazione con una tendenza ereditaria alla perdita di magnesio, correlata a una maggiore suscettibilità allo stress.

Negli anni '80, le ricerche di Classen, un allievo di Selye, hanno ulteriormente dimostrato in diverse specie animali lo straordinario effetto aggravante della carenza di magnesio e il fantastico effetto protettivo della sua somministrazione nei confronti dello stress e delle sue complicanze, in particolare quelle lesionali. Queste ricerche hanno anche evidenziato la capacità del magnesio di contenere la secrezione di catecolamine e glucocorticoidi durante la reazione allo stress.

È fondamentale ricordare che il magnesio è l'elemento chiave nella produzione di energia nell'organismo, partecipando a quasi tutte le reazioni che la generano. Un deficit di magnesio comporta una riduzione dell'energia disponibile, che, dopo uno stress acuto, si manifesta come intensa astenia, e nello stress cronico, come fatica cronica. Spesso, l'astenia cronica ha effetti ansiogeni, creando un legame stretto tra magnesio, stress e ansia.

Ma quali sono i meccanismi attraverso cui si manifesta la reattività allo stress in soggetti con carenza di magnesio o spasmofilici? L'azione di uno stressor stimola la ghiandola surrenale a produrre una quantità significativamente più elevata di adrenalina. L'adrenalina, fissandosi sulle cellule, in particolare quelle muscolari, provoca un massiccio ingresso di calcio nelle cellule stesse. È il magnesio a modulare questo ingresso. Se il soggetto, in stato di stress, è carente di magnesio, la quantità di calcio che entra nelle cellule sarà molto più elevata, producendo una ipercontrazione a carico del muscolo scheletrico. L'ingresso del calcio nelle cellule è accompagnato da un'uscita di magnesio dalle stesse, con un aumento della sua concentrazione serica sia nello stress acuto che cronico. A questo punto, l'aumento della concentrazione serica di magnesio porta il rene a eliminarlo, riducendo progressivamente la quantità di magnesio nell'organismo e la sua capacità di contrastare lo stress. Si chiude così un vero e proprio circolo vizioso.

Magnesio, Ansia e Depressione

Come accennato, una carenza di magnesio determina una riduzione dell'energia disponibile che ha un effetto ansiogeno e rende il soggetto psicologicamente più fragile. Altri due meccanismi contribuiscono alla genesi dell'ansia correlata al magnesio, rendendola suscettibile di correzione attraverso la sua somministrazione:

• La perdita di regolazione dell'equilibrio dei neurotrasmettitori. La carenza di magnesio porta a un aumento della secrezione di noradrenalina, intensificando una reazione di allarme che si ripercuote sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Questo avviene anche attraverso un'ipereccitabilità dei recettori NMDA (recettori dell'acido glutammico).

• Un fenomeno di amplificazione psicosomatica. Questa perdita di regolazione ansiogena degli equilibri dei neurotrasmettitori è spesso potenziata dalla percezione, a livello corticale, dei disturbi psicosomatici indotti dallo stress, che vengono interpretati come pericoli.

Gli psichiatri hanno da tempo dimostrato che lo stress cronico può condurre alla depressione. Una delle ragioni di questo fenomeno è la riduzione della sintesi di serotonina, fortemente condizionata dall'apporto al cervello di triptofano, suo precursore. Il quadro depressivo correlato allo stress è più spesso una disfunzione serotoninergica, manifestata da ansia, impazienza, irritabilità, frustrazione e aggressività. Meno frequentemente, si presenta come un quadro da carenza catecolaminica, con demotivazione, appiattimento affettivo e riduzione delle capacità cognitive.

È stato ampiamente dimostrato che l'assunzione di magnesio condiziona favorevolmente la depressione da stress correlata alla carenza di serotonina. A questo proposito, è diventata ormai consuetudine associare al magnesio degli estratti di piante ad azione adattogena con effetti serotoninergici, come la Rhodiola rosea, per correggere la deflessione del tono dell'umore associata ad irritabilità tipica dello stress cronico.

Correzione della Carenza di Magnesio: Integratori e Forme Disponibili

Il primo passo per correggere la carenza di magnesio è il trattamento di malattie che causano un deterioramento della barriera intestinale (come disbiosi, IBD, morbo celiaco, "gluten sensitivity"), al fine di migliorare l'assorbimento. Sebbene gli adeguamenti dietetici siano importanti, spesso non sono sufficienti a raggiungere il risultato desiderato. Il modo più efficace per correggere la carenza di magnesio è quindi ricorrere a integratori specifici contenenti sali di questa sostanza.

Come già detto, il magnesio è un metallo leggero molto instabile che non esiste in natura allo stato libero, ma si lega facilmente ad altri elementi per formare numerosi sali. Il magnesio può essere veicolato in diverse forme:

• Sali inorganici (ad esempio, ossido, cloruro, solfato).

• Sali organici (ad esempio, citrato, gluconato, pidolato).

• Complessazioni amminoacidiche (come l'aspartato).

• Ione dissociato (come nelle acque minerali).

Le diverse forme di magnesio si distinguono per tre caratteristiche principali: la biodisponibilità orale, la solubilità in acqua e la titolazione.

• Per biodisponibilità orale si intende la percentuale di magnesio ingerito che effettivamente raggiunge la circolazione sanguigna. I sali organici sono generalmente quelli con la più alta biodisponibilità orale, rendendoli i più pregiati.

• La titolazione dei sali di magnesio indica la percentuale di magnesio elementare effettivamente contenuta nel sale.

• La percentuale di solubilità in acqua si riferisce alla quantità di magnesio che si scioglie in acqua.

Vediamo ora le caratteristiche dei sali di magnesio più comuni:

Sali di Magnesio Organici:

1. Magnesio Citrato:

◦ Biodisponibilità: È considerato un sale di magnesio ben assorbibile. Uno studio ha dimostrato che è assorbito 4.5 volte meglio rispetto al magnesio ossido (un sale inorganico).

◦ Note: La presenza del citrato può essere utile se è necessario aumentare il pH delle urine, ad esempio in caso di tendenza alla calcolosi da acido urico e/o cistina. Il magnesio citrato, da solo, può essere utile anche nei casi in cui sia necessario acidificare le urine per la presenza di calcolosi o infezioni recidivanti delle vie urinarie.

2. Magnesio Pidolato (sale dell’acido piroglutammico):

◦ Biodisponibilità: Tra i vari tipi di magnesio presenti in natura, il magnesio pidolato è considerato il più assorbibile dal nostro corpo.

◦ Note: È noto per uno studio che ne ha dimostrato la possibile efficacia nel trattamento della sindrome premestruale. La presenza dell'acido piroglutammico sembra conferire a questo sale effetti neurosedativi (utile per cefalea muscolo-tensiva e con aura) e di decontrazione muscolare.

3. Magnesio Bisglicinato:

◦ Si tratta di una forma di magnesio chelato, in cui il magnesio è legato a due molecole di glicina.

◦ Biodisponibilità: La letteratura scientifica evidenzia un alto assorbimento e una scarsa eliminazione del minerale dopo l'assunzione della forma bisglicinata, indicando un maggiore utilizzo del minerale da parte dell'organismo.

4. Magnesio Glicerofosfato:

◦ Biodisponibilità: Rispetto ad altre forme di magnesio, il magnesio glicerofosfato viene veicolato più facilmente a livello delle terminazioni nervose e nelle cellule del sistema nervoso. Attraversa le membrane cellulari senza difficoltà e entra velocemente nei processi che portano alla produzione di energia (ciclo di Krebs).

◦ Note: È spesso utilizzato in associazione alla taurina e alla vitamina B6 come stabilizzatore di membrana. La presenza di fosforo lo rende interessante per soggetti con osteopenia o osteoporosi.

Sali di Magnesio Inorganici:

1. Magnesio Cloruro:

◦ Biodisponibilità: Presenta una biodisponibilità simile o di poco inferiore ai sali organici più "nobili" (blasonati), con il vantaggio di un costo più contenuto. Può indurre pirosi gastrica e, a dosi eccessive, diarrea.

◦ Solubilità in acqua: Tra tutte le forme inorganiche, questa fonte di magnesio presenta la migliore solubilità in acqua.

◦ Note: In commercio, il magnesio cloruro si trova anche sotto forma di compresse rivestite per migliorarne la tollerabilità gastrica.

2. Magnesio Carbonato e Citrato:

◦ Biodisponibilità: Il magnesio carbonato è scarsamente assorbibile dall'organismo umano.

◦ Solubilità in acqua: È fortemente insolubile in acqua.

◦ Note: Generalmente non viene usato da solo come fonte di magnesio negli integratori alimentari o negli alimenti fortificati, ma trova comune applicazione come antiacido. Tuttavia, è spesso associato all'acido citrico negli integratori per formare composti stabili di magnesio citrato, che ha un'ottima biodisponibilità.

3. Magnesio Ossido Liposomiale:

◦ È noto che l'ossido di magnesio, pur essendo il sale più ricco di magnesio elementare, presenta le maggiori criticità in termini di assorbimento da parte dell'organismo. Studi hanno dimostrato una scarsa biodisponibilità rispetto ad altre forme di magnesio e una scarsa solubilità in acqua.

◦ Tuttavia, molto recentemente è stata sviluppata una nuova forma di magnesio ossido liposomiale ad alta biodisponibilità, che rende questa forma del sale assai interessante.

Posologia e Criteri di Dosaggio

La posologia (il dosaggio) del magnesio deve essere adattata in funzione di diversi fattori:

• L'andamento clinico della carenza (acuta o cronica).

• L'età del soggetto.

• La presenza di malattie infiammatorie intestinali che potrebbero ridurne l'assorbimento.

• La presenza di malattie croniche renali che potrebbero alterarne l'escrezione.

L'andamento della sintomatologia da carenza è utile per decidere le variazioni di posologia. Generalmente, si consiglia di iniziare con 6 mg/kg. Nelle carenze croniche, è opportuno limitare la dose iniziale a 1/3 della dose totale giornaliera, mentre nella carenza subacuta si può fornire direttamente il fabbisogno massimo giornaliero.

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