NOTIZIA L’età del proprio cuore è spesso maggiore dell’età anagrafica soprattutto a causa dei fattori di rischio modificabili (stili di vita). Questa può essere una leva per indurre il paziente a modificare le proprie abitudini negative.
STUDIO Un gruppo internazionale di epidemiologi e cardiologi ha analizzato i dati raccolti in 41 paesi tra il 2013 e il 2019, per valutare la differenza tra età cronologica ed età cardiaca predetta (calcolata sulla base di una formula per prevedere il rischio cardiovascolare) in paesi ad alto, medio e basso reddito. In totale sono stati esaminati 94.655 soggetti tra i 30 e i 74 anni d’età. Nella fascia dei più giovani (fra i 30 e i 34 anni d’età) l’età cardiaca corrispondeva all’età anagrafica nel 36% dei casi. Negli anziani (fra i 60 e i 64 anni d’età) solo il 9% aveva un’età cardiaca analoga all’età anagrafica. Man mano che passano gli anni l’età cardiaca si discosta da quella anagrafica dimostrando un chiaro aumento del rischio cardiovascolare.
Fonte MEDLIFE